Contatti fra Genova e i popoli islamici

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    Introduzione

    Genova e la cultura islamica
    Gli avori

    Conclusione

    Bibliografia
    Ringraziamenti

    Galleria delle immagini

    I proficui scambi mercantili che la Repubblica di Genova intratteneva con vari centri del Mediterraneo rendeva abituale la convivenza fra i genovesi e molti popoli diversi, sia nelle molte colonie sparse sulle rive del Mare Nostrum, sia con insediamenti stranieri in ambito cittadino.
    Le popolazioni di cultura islamica si trovavano ad essere, assieme all'Impero Bizantino, interlocutori privilegiati di chiunque volesse commerciare sul Mediterraneo, occupandone ben tre sponde, dall'Asia alla Spagna, passando per l'Africa. Genova si trova quindi a dover cercare un delicato equilibrio fra le necessità di dialogo di una potenza mercantile e le istanze della collettività cristiana, la cui volontà di contrastare le mire espansionistiche dei popoli di religione musulmana porterà alle Crociate.

    Ancora prima che attraverso i commerci la conoscenza reciproca avviene durante gli scontri dovuti alle razzie arabe su territorio genovese. Fra le prime incursioni va ricordata quella del 935, quando dai territori fatimidi arrivò una squadra al comando di Ya'qùb ibn Ishàq, che, ripetendo un'impresa dell'anno prima, sbarcò a Genova ottenendo prigionieri e un ricco bottino. Significativamente, l'avvenimento è appena ricordato dai cronisti occidentali coevi, mentre è orgogliosamente considerato come un saggio della talassocrazia araba nelle cronache islamiche.[1] Ma non mancarono di certo anche incursioni in territorio ligure per via di terra, avendo gli arabi una solida base nella provenzale Frassineto (Garde-Freinet), da cui partivano le spedizioni oltre le Alpi. La ricostruzione di una precisa mappa dei luoghi che abbiano subito questi attacchi risulta difficoltosa, mancando sia un'unitaria cronaca italiana dei fatti, sia per il completo disinteresse delle cronache arabe per gli avvenimenti riguardanti la terraferma dell'Italia settentrionale. Tuttavia, da sparsi accenni isolati, sappiamo che arrivarono fino a Genova. [2] Il X secolo è quindi un periodo che segna lo scontro più che un vero incontro fra i due popoli, diversamente avviene nel secolo successivo quando i rapporti non saranno incentrati semplicemente su brevi incursioni di rapina ma i commerci renderanno doverosa una maggiore familiarità con le popolazioni musulmane.

    1. F. Gabrieli, Storia, cultura e civiltà degli Arabi in Italia, in Gli Arabi in Italia, a cura di F. Gabrieli e U. Scerrato, Milano 1979, p. 131.
    2. Ibidem, p. 132.

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